25 è un liquore all'anice di moderata gradazione alcolica. Morbido e vellutato, bevuto con ghiaccio è un ottimo drink, liscio e ben freddo un eccellente dopo pasto. Perfetto ed equilibrato, dal gusto intenso e piacevole, è il nuovo interprete della tradizione e della passione mediterranea per l'anice.


Altra sua caratteristica originale è la colorazione bianca opalescente, dovuta a un fenomeno naturale e conosciuta dai cultori dell'assenzio di fine Ottocento
come la louche, dal francese, opaco, torbido, che lo rende un prodotto veramente unico e affascinante.


 


 

Come servirlo

 

APERITIVO

Servito con ghiaccio alla maniera del pastis e accompagnato con cetrioli all'agrodolce, olive piccanti o con
i mezze mediorientali

SHORT DRINK

Coppa Martini o Tumbler grande, ghiaccio pilée e una dose generosa di 25; a piacere una spolverata di cannella di Ceylon o di estratto di pura liquirizia di Calabria.

AFTER DINNER

Liscio e ghiacciato a -15°C è uno Shortino ® semplicemente favoloso; absolute anise.

Come servirlo?

 

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Come servirlo?

 

Come servirlo?

 

Storia

 

Culture diverse, un’unica passione.

I distillati di anice sono molto diffusi nei Paesi del Mediterraneo; l’ouzo in Grecia, il raki in Turchia, l’arak in Libano e Israele, il pastis sulla costa meridionale della Francia e il mistrà in Italia, in particolare nelle Marche.

Tutti liquori con gradazione alcolica compresa tra i 40 e 46 gradi, che solitamente vengono allungati con acqua ghiacciata, dando luogo alla tipica opalescenza di colore bianco dovuta all’insolubilità in acqua dell’anetolo, il composto aromatico dell’anice.

Cenni storici e l’anice nelle Marche.


La città fortificata di Mistrà, capitale della Morea nel Peloponneso meridionale, fu il più importante centro culturale e di potere dell’ impero bizantino dopo Costantinopoli.
L’ultimo Despota della Morea, Demetrio Paleologo, nel 1460, dopo un lungo assedio si arrese e la consegnò al sultano ottomano Mehmed II, decretando la fine dell’ Impero Romano d’Oriente.
Solo nel 1687 Mistrà fu riconquistata dai veneziani che la tennero fino al 1715 e portarono in Italia il distillato all’anice in uso nelle regioni della Grecia, chiamandolo con il nome della città di provenienza.

La tradizione del mistrà e l’utilizzo dell’anice in campo alimentare e liquoristico, si radicarono fortemente nelle Marche dove nel Piceno era già molto conosciuto l’anice verde di Castignano.
Inizialmente il mistrà era prodotto dai contadini nelle campagne, che per il consumo domestico distillavano il vino con i semi di anice e l’aggiunta di mele e scorze di agrumi.
Alla fine dell’ Ottocento comparvero i primi distillatori che, perfezionando le ricette e utilizzando moderne tecniche di lavorazione, iniziarono la produzione su scala industriale, dando un forte impulso alla diffusione del mistrà e dei liquori all’anice, accrescendone la fama a livello nazionale e internazionale.

 



Contatti

 

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